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Bando rigenerazione urbana: progetto da 2 milioni per via Colombo
Per la riqualificazione del tratto da via Magellano al canale Tagliata il Comune ha presentato un progetto con la richiesta alla Regione di cofinanziamento al 50%
25 Set 2018 /

Nei giorni scorsi il Comune di Cesenatico ha partecipato al bando rigenerazione urbana promosso dalla Giunta della Regione Emilia-Romagna con l’obiettivo di recuperare ampie aree degradate sulla base delle linee guida espresse dalla nuova legge urbanistica (L.R. 24/2017) che mette al centro proprio le politiche di recupero e rigenerazione dell’esistente.
Nel filone rigenerazione urbana sono 30 i milioni di euro messi a disposizione su scala regionale, il bando premierà, infatti, i Comuni capaci di una progettazione urbanistica a 360 gradi, che dovranno presentare una strategia complessiva di rigenerazione urbana in grado di mettere insieme soluzioni edilizie innovative, spazi verdi e per la collettività, cessazione di situazioni di degrado o sfregio ambientale, consumo di suolo “zero”. 
Tra le altre condizioni, previste dal bando, vi è il requisito del cofinanziamento richiesto al Comune, per il progetto di via Colombo si è optato per il 50%.
In quest’ottica il Comune di Cesenatico, sulla base delle scelte già indicate dal bilancio di previsione 2018-2020 e dal recente bando pubblicato per le aree di recupero indicate dal PSC, ha scelto di presentare un progetto che riguarda la frazione di Ponente e nello specifico il tratto di via Colombo compreso tra via Magellano e il canale Tagliata.
Proprio per incentivare il recupero e la riqualificazione delle numerose strutture ricettive esistenti (27) il Comune, a febbraio, ha pubblicato un bando ai sensi dell’art.4 della L.R. 24/2017 per raccogliere dai privati proposte propedeutiche alla stipula di accordi operativi tra pubblico e privato che consentano il recupero delle strutture private e delle aree pubbliche.
Per innescare il processo di riqualificazione dell’intero comparto il Comune ha previsto a bilancio 1 milione di euro (di cui 400.000 € da imposta di soggiorno) e con il presente progetto messo a bando si chiede alla Regione Emilia-Romagna un altro milione di euro proprio per rafforzare la strategia di 
rigenerazione dell’area, che presenta carenze di servizi: in primo luogo manca una rete di collettamento e smaltimento delle acque bianche che crea evidenti criticità all’area.
“Questa candidatura – spiega il Sindaco – è un ulteriore passo in una più ampia strategia di rigenerazione di un’importante area di Cesenatico che già ospita diverse strutture ricettive con migliaia di presenze ogni anno. Il progetto di rigenerazione presentato alla Regione vede la parte pubblica impegnata a garantire le fondamenta di questo percorso. Rifare i sottoservizi, (nello specifico la rete delle acque bianche) rappresenta la condizione indispensabile per consentire una vera rigenerazione urbana. Ai privati – con lo strumento degli accordi operativi – chiederemo contributi per completare il resto: marciapiedi, pista ciclabile, verde e pubblica illuminazione. Inoltre la partenza del processo rigenerativo, consentirebbe di trovare le risorse e le progettualità necessarie a connettere e a riqualificare anche il collegamento tra Ponente e l’area di Zadina che con la pineta e il vicino parco di Ponente può rappresentare uno straordinario polmone verde per un turismo green capace di attrarre visitatori stranieri”.
Oltre a via Colombo e alle aree private, oggetto di possibili accordi operativi, il progetto di rigenerazione vuole valorizzare un’area strategica per il futuro di Cesenatico con la presenza di un grande parco pubblico da riqualificare, un comparto sportivo pubblico dotato di un centro tennis federale, un palazzetto dello sport, un impianto sportivo per il calcio, il grande parco acquatico di Atlantica.
L’idea progettuale presentata alla Regione per la rigenerazione di via Colombo prevede il rialzamento della sede stradale, la realizzazione di un nuovo impianto di raccolta delle acque bianche, la previsione di parcheggi, marciapiedi e di una pista ciclabile.
Per la parte a mare dovrà essere studiata la realizzazione di una duna a difesa delle strutture, in modo da ridurre il rischio di allagamenti e consegnare un’area meno vulnerabile dal punto di vista idrogeologico e più gradevole dal punto di vista estetico.